Il caso Avandia. Da una parte milioni di pazienti che hanno assunto questo farmacoe 83.000 persone che, solo negli USA, sono andate incontro ad eventicardiovascolari, talvolta letali. Dal ’altra parte del a barricata molte persone(manager, azionisti, consulenti, etc) che dal a malattia e dal a morte di questepersone si sono criminalmente arricchite, deliberatamente occultando eminimizzando dati in loro possesso. Eppure nessuno sembra rispondere maipersonalmente dei gravi reati commessi. La multinazionale del farmaco produttrice dell’antidiabetico orale Rosiglitazone (Avandia), la britannica GlaxoSmithKline (GSK), si sta opponendo alle richieste di risarcimento da parte dei pazienti britannici che sostengono di essere stati danneggiati da Avandia.
Dal ’altra parte del ’oceano però, la stessa multinazionale ha pagato negli scorsimesi alcuni miliardi di dol ari per risarcire decine di migliaia di pazienti statunitensiche avanzavano richieste simili e, nel clamore generale per la sanzione più salata disempre comminata ad un’industria farmaceutica, GSK è stata condannata nelluglio del 2012 a pagare una multa da 3 miliardi di dol ari al Governo degli StatiUniti. Una class action contro l’azienda è in corso anche in Israele e Canada.
Si tratta del ’ultimo capitolo di quel a che nel 2010 è stata definita, da un importanteconsulente del ’agenzia regolatoria del farmaco statunitense, Food and DrugAdministration (FDA), la “tempesta regolatoria perfetta – una pericolosacombinazione di dati di scarsa qualità, incerti bisogni clinici, e un pessimocomportamento da parte del ’industria farmaceutica”]. Di questa “tempesta” cisembra importante ripercorrere brevemente le tappe più importanti.
Avandia è stato commercializzato negli Stati Uniti nel 1999 e in Europa nel luglio del2000 in assenza di dati circa l’impatto del farmaco sul a prevenzione degli eventicardiovascolari e, di contro, l’evidenza di alcuni problemi di sicurezza.
L’European Medicine Agency (EMA), ente regolatorio europeo del farmaco, avevatuttavia vincolato l’approvazione del farmaco al ’effettuazione di due studi clinici post-commercializzazione:
il primo sugli effetti del Rosiglitazone sul a funzione e sul a struttura deltessuto cardiovascolare nei pazienti affetti da diabete di tipo 2 e insufficienzacardiaca cronica;il secondo, con un fol ow-up di oltre sei anni, aveva l’obiettivo di studiare lasicurezza cardiovascolare del farmaco (studio RECORD).
Nel 2004, con un numero crescente di pazienti che assumevano quotidianamenteRosiglitazone, l’Organizzazione Mondiali del a Sanità (OMS) inviava, per la primavolta, a GSK un segnale di al arme rispetto al a sicurezza cardiovascolare delfarmaco. GSK, dopo una meta-analisi condotta internamente, notificava nel 2006 unaumento di insorgenza di eventi ischemici cardiovascolari del 31%[].
Nonostante i molti dubbi sul a sicurezza del Rosiglitazone, cresce la sua“popolarità” e diventano giganteschi i profitti di GSK. L’Avadia è infatti il secondofarmaco blockbuster( più venduto da GSK e frutta al ’azienda circa 3 miliardi didol ari al ’anno. Inoltre, nei primi mesi del 2006 viene autorizzata, sia in USA che inEuropa, la commercializzazione del farmaco che combina il rosiglitazone conl’antidiabetico glimepiride.
Tuttavia, nel 2007 il vento comincia a cambiare. A maggio il New England Journal of Medicine (NEJM) pubblica una meta-analisi indipendente che dimostra un aumento statisticamente significativo del rischio di infarto – pari al 43% – nei pazienti trattati con Avandia rispetto ai pazienti trattati con placebo o con un altro farmaco antidiabetico ed un aumento del a mortalità cardiovascolare del 64%, seppur senza raggiungere la significatività statistica (p = 0.06)[]. A distanza di meno di un mese dal a pubblicazione del a metanalisi, la stessa rivista pubblica i risultati ad-interim dello studio RECORD che sembrano totalmente smentire le conclusioni dello studio indipendente: Rosiglitazone non determinerebbe un aumento del rischio di ospedalizzazione o morte per evento cardiovascolare rispetto agli altri farmaci antidiabetici orali. Tuttavia, un ricercatore della FDA decide di andare più a fondo e, leggendo le cartelle cliniche di oltre 500 dei 4500 pazienti inclusi nello studio RECORD, evidenzia limiti così importanti nel disegno e nella conduzione dello studio da rendere prive di qualsiasi fondamento le rassicurazione sulla sicurezza cardiovascolare di Avandia. Gli enti regolatori, ritenendo gli studi clinici non conclusivi e al di là di ogni principio di precauzione, si limitano a far aggiungere nel a scheda tecnica del farmaco che l’utilizzo di Avandia potrebbe determinare un lieve aumento del rischio di infarto.
È necessario attendere il 2010 e un indagine del a commissione finanza del Senato Americano per giungere a misure più restrittive. Il Senato degli Stati Uniti accusa i vertici di GSK di aver deliberatamente messo in atto strategie volte a minimizzare o presentate in maniera errata i risultati che mostravano come Avandia potesse aumentare il rischio cardiovascolare e chiede a FDA di ritirare il farmaco . Tuttavia, le agenzie statunitense ed europea adottano misure
differenti. EMA nel settembre 2010 sospende la commercializzazione del farmaco, mentre FDA approva solamente criteri ulteriormente restrittivi per il suo utilizzo. Per concludere occorre sottolineare che nel 2012 sarebbe scaduto il brevetto del Rosiglitazone, rendendo quindi possibile la vendita del o stesso farmaco da parte di altre industrie farmaceutiche e riducendo di molto il profitto del GSK.
Per chi è interessato al tema del mercato del a salute, venire a conoscenza di una nuova frode da parte di una azienda farmaceutica, non è quasi più una notizia. Sono numerose le notizie di dati clinici tenuti nascosti, comportamenti scorretti, pagamento di opinion leader e di ricercatori, comparaggio “lecito” e il ecito, eccetera. E le multe comminate al ’industria del farmaco sono al ’ordine del giorno. Dal a Tabella 1 si può notare come molte tra le più importanti aziende farmaceutiche abbiano ricevuto, almeno una volta negli ultimi anni, sanzioni per aver frodato il governo statunitense . Tabella 1 Multe più “salate” pagate dal ’industrie del farmaco al governo statunitense dal 2009 a oggi (liberamente riadattata da Outterson K. New Eng J Med 2012])
Nel o specifico caso di Avandia possiamo quindi rilevare che il clamore non è tantoper l’ennesima scorrettezza svelata (e chissà quante ancora da svelare), ma,piuttosto, per l’entità del a somma che l’azienda è costretta a pagare. Tuttavia, seanalizziamo meglio la vicenda, gran parte del o scalpore viene ridimensionato edemerge come la sanzione sia sostanzialmente irrisoria.
GSK non è stata multata per la sola vicenda Avandia, ma per la condotta tenuta rispetto a tre diversi farmaci]. A seguito di un processo che va avanti dal 1999 il governo federale degli USA ha costretto l’azienda a pagare la multa di 3 miliardi di dollari per aver promosso l’utilizzo off-label La legge infranta da GSK è il “False Claim Act”, una legge federale, detta anche legge Lincoln, (varata nel 1863 dal o stesso presidente per punire le frodi contro il governo, al fine di contrastare la vendita di materiale bel ico scadente al ’Unione durante la guerra civile
americana) che prevede il pagamento di una multa per le frodi o i tentativi di frode algoverno federale quali la falsificazione di atti, le certificazione fasul e, le cospirazioniper frodare, l’ottenere fondi dal governo sapendo che non se ne ha diritto, eccetera.
La sanzione, nonostante l’apparente enormità del a somma, non produce alcuneffetto reale sul a “salute” economica di GSK. L’azienda britannica è un colosso ilcui business totale nel 2012 è stato di 39,4 miliardi di dol ari []. Nel o stesso anno idividendi pagati agli azionisti ammontano a circa 9,4 miliardi di dol ari e nel ’ultimoquinquennio agli azionisti di GSK sono stati versati complessivamente 37,3 miliardidi dol ari. Avandia, secondo alcune stime, ha fruttato al ’azienda circa 3 miliardi didol ari al ’anno e le restrizioni al suo utilizzo avranno un impatto di meno del ’1% suiprofitti di GSK. Inoltre alcuni analisti osservano come il rischio di pagare multe,anche molto salate, per azioni fraudolente rientri fra i rischi d’impresa che sonoquantificabili e quantificati economicamente dal e aziende[. In altre parole, per leindustrie farmaceutiche è possibile stimare se sarà economicamente convenienteadottare comportamenti criminali in rapporto al e sanzioni che ne potrebberoderivare.
Sembrerebbe, quindi, che l’attuale sistema regolatorio e sanzionatorio non solo siachiaramente inefficace a prevenire casi come quel o di Avandia, ma sembraaddirittura favorire che situazioni simili si ripetano nel tempo. Il sotto-finanziamentodel e agenzie regolatorie, i giganteschi interessi economici in bal o nel caso difarmaci, quali gli antidiabetici, con un mercato pressochè inesauribile, la necessitàdi accelerare le procedure di autorizzazione per far fruttare quanto più possibile ilmonopolio garantito dal a durata del brevetto e i conflitti di interessi degli “esperti”chiamati a decidere del destino dei farmaci, sono alcuni dei motivi per cui lacommercializzazione di farmaci il cui beneficio clinico è almeno controverso,rappresenta un fenomeno sempre più frequente. Approvare un farmaco comeAvandia in assenza di solidi risultati e rimandando al periodo post-commercializzazione studi che richiederanno molti anni per ottenere dei risultati sitraduce, di fatto, in un regalo da alcuni miliardi di dol ari al ’industria produttrice.
Tuttavia in qualità di cittadini e professionisti del a salute possiamo ridimensionare laquestione etica legata a vicende analoghe a quel a del Rosiglitazone ai soli terminieconomici? È a nostro avviso paradigmatico che tutto nasca da una frode piuttostoche dal ’indignazione verso comportamenti che minacciano la salute e la vita di tantiindividui.
Come sottolinea Peter Whorkishley sul Washington Post, ciò che francamentecontinua a stupire ed indignare di fronte a vicende di questo tipo è che al di làdel ’entità del e somme pagate e dei malsani rapporti fra industria del farmaco,comunità accademica, enti regolatori, governi, agenzie sovranazionali (denunciatida tutti, ma affrontati seriamente da nessuno) dietro la storia di Avandia, così comedietro al e storie di decine di altri farmaci, ci sono milioni di pazienti che hannoassunto questo farmaco e 83.000 persone che, solo negli USA, sono andati incontroad eventi cardiovascolari, talvolta letali [. Dal ’altra parte del a barricata, di quel ache per numeri di morti e “feriti” sembra più una guerra che un tempesta regolatoria,si trovano molte persone (manager, azionisti, consulenti, etc) che dal a malattia e
del a morte di queste persone si sono criminalmente arricchite, deliberatamenteoccultando e minimizzando dati in loro possesso. Eppure queste personesembrano non rispondere mai personalmente dei gravi reati commessi.
Quasi 30 anni fa John Braithwaite nel suo “Corporate Crime in the PharmaceuticalIndustry” scriveva che i comportamenti immorali e criminale del ’industria delfarmaco rappresentavano un fenomeno endemico]. Purtroppo numerosevicende, fra cui quel a del ’antidiabetico Avandia, dimostrano come, poco siacambiato da quel momento e le violazioni del e leggi da parte di Big Pharmacontinuino ad essere estremamente diffuse. In un mercato del farmaco sempre piùcompetitivo e in cui molti “nuovi” farmaci non offrono alcun beneficio reale, latentazione di ricorrere a pratiche il egali sembra diventare sempre più forte. Leconseguenze di questi comportamenti criminali sono molto pesanti, fino al a mortedi alcune migliaia di persone sacrificate nel ’insaziabile fame di profitti sempre piùgrandi. Ma a pagare per questi omicidi non sono mai i loro diretti responsabili.
Cristiano Alicino, medico in formazione specialistica in Igiene e Medicina Preventiva,Università di Genova
Alessandro Mereu, medico in formazione specifica in medicina generale, RegioneToscana
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[a] Si definiscono blockbuster quei farmaci i cui ricavi per l’azienda superano ilmiliardo di dol ari ogni anno.
[b] Negli studi scientifici il valore di p al quale è usualmente fissata la significativitàstatistica è uguale o inferiore a 0,05
[c] Per off-label, si intende l’impiego nel a pratica clinica di farmaci già registrati mautilizzati in situazioni che, per patologia, popolazione o posologia vengono prescrittein maniera non conforme rispetto a quanto approvato dal e autorità regolatorie delfarmaco. La prescrizione off-label di un farmaco non è vietata in USA o in Europa,ma è vietato l’incentivo a tale pratica.
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