"Questo paese è diverso" Mi ritrovo a terminare questa lettera su un'isola al largo del a costa del a Croazia. Ma è il luogo ideale per riflettere sul a mia recente esperienza che ho vissuto a Cipro. Attraverso l’aiuto di vostri compagni lettori sono stato in grado di incontrare un ampio numero di persone, e con molti ho avuto del e approfondite discussioni sulla crisi che in questo momento ha coinvolto Cipro. E mentre i dettagli sono sicuramente molti, naturalmente vi è un filo conduttore che, per così dire, attraversa i vari aspetti del a crisi che ha avuto inizio nel 2008. E forse quel tipo di modello ci fornisce un assaggio di cos'altro possiamo aspettarci. È necessario per prima cosa comprendere che Cipro è un paese molto piccolo, composto da circa 800.000 persone. Tra coloro che rappresentano la leadership tutti conoscono tutti. Come vedremo, c'è da prenderli molto come esempio. Ma Cipro ha subito una crisi lacerante ed in proporzione molto più drammatica rispetto a qualsiasi altro paese europeo, e qui sono stati stabiliti dei precedenti su come saranno affrontati dei futuri problemi nella zona euro e anche altrove. Nell’iniziare una maratona di due giorni di incontri martedì mattina mi sono seduto subito con due fratel i: Symeon e Andreas Matsis. Symeon è stato fino a poche settimane fa un membro del consiglio di amministrazione del a Banca di Cipro, la più grande banca presente sul 'isola e che ora si trova al centro del a crisi finanziaria. Ha percorso la sua carriera nel settore governativo, dove è stato il direttore generale del 'Ufficio Pianificazione del Ministero del e Finanze. Andreas Matsis è invece un uomo d'affari locale, che anche lui fino a poche settimane fa sedeva nel consiglio della Banca centrale di Cipro. Lui è un imprenditore di successo che è stato fino a poco tempo fa anche il presidente di una del e camere di commercio locali. Entrambi sono nati all’inizio dei primi anni '70, pacati ed emotivamente fortemente coinvolti. Il nostro incontro che doveva durare un'ora ed invece al a fine è durato due ore. Symeon aveva in mano una copia del libro This time is different di Rogoff e Reinhart. Era pieno di note. "Lo sto leggendo così posso cercare di capire che cosa è successo qui da noi. Più lo leggo e più mi rendo conto che è come se stesse descrivendo Cipro. E poi però noi abbiamo pensato che 'Questo paese è diverso.' È per questo che la crisi ha prodotto un tale shock nei confronti della nostra cultura locale". Un tale shock che la sera successiva ho cenato con un gruppo di famiglie, assaggiando una serie di piatti del a versione locale della cucina greca. Mentre tutti dichiaravano che si trovavano in gravi difficoltà finanziarie, una sola persona riteneva che la situazione a Cipro sarebbe tornata come prima e quindi diceva quali erano i motivi per i quali sarebbe stato ancora vantaggioso fare affari è Cipro. Non erano sicuri di che cosa avrebbero fatto in futuro in quanto i loro mezzi di sussistenza erano fortemente in pericolo, ma avevano in mente di affrontare il futuro con la forte volontà di capirlo. "I nostri genitori hanno perso tutto nel 1974 (quando la Turchia ha invaso la parte nord dell'isola), ma poi al a fine sono arrivati e si sono costruiti una nuova vita. Ora saremo in grado di farlo nuovamente". Una del e donne che erano presenti a cena, era una donna molto affascinante che era appenda andata in pensione a gennaio di quest'anno dopo aver trascorso una lunga carriera presso la Banca di Cipro. Si noti che questa cosa era avvenuta meno di tre mesi prima del a crisi di metà marzo. Aveva tutti i suoi risparmi in un deposito, la sua pensione e quelli di un intera vita nella Banca di Cipro che riteneva fino a quel momento totalmente affidabile. Ed ora sembra che lei possa rischiare di perdere almeno il 60% di tutti quei
risparmi. Le cose sarebbero potute andare anche molto peggio. Sarebbe potuto succedere quanto avvenuto con la Laiki Bank. Ossia che le perdite sarebbero potute arrivare fino al 100%. Il paese ha istituito dei control i sui capitali, e lei per ora può accedere solo al 10% dei suoi risparmi. Ad un certo punto lei potrà accedere a tutti gli altri soldi che le rimarranno, ma fino ad allora non può portarli fuori dal paese fino a quando non verranno nuovamente tolti i control i sui capitali. Gli ho chiesto "Se oggi tu avessi la possibilità di spostarli li lasceresti in quella banca?" Lei ha abbassato lo sguardo e con calma mi ha detto: «No, li sposterei. Ho dei figli che avranno bisogno di quei soldi per andare a studiare in una università al 'estero, e poi per aiutarli nel ’acquistare una casa. E quindi non posso correre il rischio che quei soldi non possano essere disponibili quando mi serviranno". Vi segnalo una delle caratteristiche abbastanza uniche e positive di Cipro. Fino a poco tempo fa non vi era alcuna università nell'isola. Tutti andavano all'estero a studiare, e poi di solito decidevano di rimanere nel paese in cui avevano ricevuto la loro formazione dove facevano a quel punto le loro esperienze di lavoro prima di decidere di tornare con competenze e contatti. Cipro è un paese di commercialisti e avvocati, ingegneri e molti altri professionisti. Il 40% dei prestiti erogati dal a Banca di Cipro vengono dati alle imprese di Cipro. Ora ovviamente questo non avviene più. Ci sono alcune banche che sono solventi e che hanno dei fondi disponibili, ma però non possono erogare dei prestiti perché se venissero tolti i control i sui capitali è molto probabile che un numero significativo di ciprioti, come la signora di cui sopra, deciderebbe di spostare completamente il proprio denaro. Non c'è dubbio che il denaro uscirà fuori dal paese, se quanto prima non si ripristinerà la fiducia. Ma senza la disponibilità di finanziamenti bancari e con i control i sui capitali, le aziende stanno costantemente chiudendo. La disoccupazione che era un qualcosa di praticamente sconosciuto, ora è pari al 15% ed è probabile che possa arrivare al 20%. Nel momento in cui non c’è un sistema bancario funzionante che possa erogare dei nuovi prestiti diventa molto difficile fare affari; e senza la disponibilità di contante e molto difficile acquistare e vendere del e proprietà. Ma che cosa arriverà per prima cosa? La fiducia e una nuova fase oppure avremo la fuga dei capitali e un incubo che non finirà più? Si tratta del solito problema del ’uovo e della gal ina che non ha una semplice risposta, sul quale comunque cercherò di fare qualche riflessione durante la lettera. "Questo paese è diverso" Ma al fine di approfondire ulteriormente questa conversazione su Cipro, prima dobbiamo ritornare a parlare del a Francia. La settimana scorsa ho scritto alcune cose sulla Francia, dove ho detto che la Francia si trova sul a buona strada per diventare la prossima Grecia. Ho ricevuto una lettera molto appassionata di un cittadino francese che mi ha spiegato che la Francia non è la Grecia. "Come francese sono più che abituato a questo tradizionale modo di attaccare i francesi, anche se speravo da un tale articolo di questo tipo di leggere dei nuovi fatti o dati". E ha sottolineato un punto sul quale ho bisogno di offrigli la possibilità di correggermi: Lei dice: "il presidente francese F. Hol ande sta peggiorando la situazione, cancel ando ciò che di positivo Sarkozy aveva fatto (ossia il rimettere l'età pensionabile dai 62 ai 60)". Non è vero. L'età ufficiale per andare
in pensione in Francia è ancora 62 anni; FH non ha cambiato questa cosa. Se fosse andato un po' più a fondo nei dettagli probabilmente avrebbe capito che ha fatto solo un piccolo aggiustamento per le persone che hanno iniziato durante la loro vita hanno iniziato a lavorare molto presto. Il costo di questa facilitazione è stato di quasi €200 milioni (1% del disavanzo stimato nel sistema pensionistico nel 2020). E . il governo francese sta attualmente lavorando su una riforma per riequilibrare il bilancio del sistema pensionistico entro il 2020. La prima riforma del e pensioni fatta da un governo socialista che mai . Ha poi continuato a elencare i punti per i quali la Francia non è la Grecia. E se li si prende per oro colato, ci sono infatti molti aspetti per i quali la Francia non è la Grecia. E nemmeno la Francia e la Spagna, né l'Italia, l'Irlanda, il Portogallo, o . Cipro. Eppure tutte queste nazioni del 'Eurozona condividono dei problemi che sono molto simili. Quello che sostiene colui che mi ha scritto, e che fondamentalmente la Francia sia in qualche modo diversa - che le sue circostanze sono diverse e che il governo è in qualche modo molto più serio. Ma sul serio che cosa? Il mio amico Kiron Sarkar oggi mi ha segnalato questa cosa: Il revisore dei conti francese la Cour des Comptes, afferma che la Francia ha solo "una piccola possibilità" di raggiungere l'obiettivo di bilancio che quest'anno è stato rivisto al 3,7% sul Pil e quindi sarà costretta a tagliare la spesa. Ed inoltre hanno sottolineato che anche se il termine per ridurre il rapporto debito/PIL al 3,0% è stato prorogato al 2015, raggiungere questo obiettivo richiederebbe che la Francia facesse un "grande sforzo". Inoltre è stato evidenziato che ci sono del e buone possibilità che quest’anno l'economia francese possa subire una contrazione. L'attuale amministrazione francese non ha intenzione di effettuare alcun taglio. Non riesco proprio a vedere come la Francia e/o l’eurozona sia in grado di gestire questi problemi. Ad oggi la fiducia dei consumatori francesi a giugno si attesta attorno a 78 M/M, inferiore rispetto a 81 previsto e al 79 di maggio". Non sono le differenze che sono in discussione, ma è la somiglianza. E al a radice della crisi del a zona euro c’è il troppo debito. Eccessivo debito bancario. Troppo debito governativo. Una quantità eccessiva di pessimo debito. Mi ritorna subito in mente la citazione di John Mills che ho inserito al 'inizio del a lettera: Il panico non distrugge il capitale; ma semplicemente evidenzia il livel o di distruzione nel ’essere stato messo in attività che sono irrimediabilmente improduttive. Il libro più importante che è stato scritto sui problemi che sono venuti alla ribalta negli ultimi dieci anni è chiaramente quello di Rogoff e di Reinhart - This time is different, che prende in esame più di 260 crisi finanziarie che sono avvenute nel corso degli ultimi secoli. Mentre ciascuna è diversa dall’altra nei dettagli, tutte hanno una radice comune data dal troppo debito dei governi e/o delle banche insolventi. Non c'è un numero magico che grida: "Troppo. Fino a qui e non oltre!" ma la questione è fondamentalmente chiara. Il BANG! Il momento arriva come dicono R&R, quando un mercato obbligazionario molto prudente si rifiuta di comprare il debito ad un prezzo che viene considerato finanziariamente sostenibile per il debitore. In quel momento la fiducia e l’affidabilità si perdono immediatamente. La Francia è in grado di tirarsi indietro da quel precipizio? Sicuramente. Nul a è senza speranza, ed il mio corrispondente francese è fiducioso sul fatto che la sua madre patria, la Francia, cercherà di evitare una crisi tanto quanto è la mia speranza nei
confronti degli Stati Uniti. In qualche modo vi devo confessare che davvero penso che gli Stati Uniti siano diversi e che saranno in grado di cogliere le luci di avvertimento, e che saranno in grado di fare un passo indietro prima che arrivi il baratro. Allo stesso tempo però ho deciso di mettere da parte un po' di oro ogni mese, per ogni evenienza. Credo che al a fine di tutto in fondo in fondo, io veramente non mi fido di quei bastardi. (A proposito io sono felice di vedere che il prezzo del 'oro è sceso, perché significa che posso acquistare molto più oro fisico con la medesima quantità di denaro. Ma poi, io non sto comprando oro come investimento ma come un assicurazione verso la banca centrale. Mi piace! quando i miei premi assicurativi diminuiscono). Che cosa può insegnarci Cipro? Molte cose in realtà. In primo luogo, come ha detto Symeon hanno veramente creduto che "Questo paese è diverso". E per dei buoni motivi. Il business di Cipro è business. Essi producono molto poco in termini di esportazioni e non hanno del e industrie. Per millenni sono stati solo dei commercianti. Negli anni '70 e '80 si sono uniti il "al movimento dei non allineati" (nonaligned movement). Vi ricordate? (Anche la Croazia allora parte della Jugoslavia sotto Tito, era parte di quel movimento.) In quel momento il leader cipriota fece il giro del mondo, definendo i trattati sulle doppie imposizioni (DTT). Mi hanno detto che il paese ne ha un qualcosa come una 50. In sostanza viene eliminata la tassazione del medesimo reddito nei due paesi. Un tempo Cipro era una colonia inglese e quindi ha una storia basata sul diritto inglese e sul loro sistema contabile. Il paese vanta un ampio numero altamente qualificato di professionisti legali e amministrativi, i cui servizi hanno dei prezzi molto competitivi rispetto al costo degli stessi servizi a Londra o in altri grandi centri finanziari. Tutti parlano inglese, così come almeno un altra lingua. Alcune del e migliori spiagge di tutto il Mediterraneo si trovano su quell'isola. Il clima è meraviglioso. Dopo la feroce invasione di Cipro fatta da parte della Turchia nel 1974 con la deportazione dei turco-ciprioti dal a parte greca e viceversa, il paese è stato capace di recupere la situazione ed è cresciuto anno dopo anno. La crescita del settore bancario è stata abbastanza pronunciata negli ultimi dieci anni, con stipendi ed occupazione che sono aumentati in modo molto rapido. L'inizio di quella che si è poi rivelata la fine ha avuto le sue radici nella crisi del debito greco, poiché le banche cipriote avevano comprato in grandi quantità le loro obbligazioni con i depositi che detenevano al ’estero. In modo più che esplicito, il default su quel debito ha procurato la bancarotta delle banche cipriote. Il denaro è rapidamente fuggito dal 'isola e la Banca centrale di Cipro ha dovuto emettere una enorme quantità di liquidità (ELA) per la Laiki Bank e per la Bank of Cyprus. Come avevo scritto nel mese di gennaio tutti sapevano che Cipro era un grosso problema. Ma l'Europa ha aspettato fino a quando non è stato eletto un nuovo governo cipriota, e poi a quel punto ha deciso di intervenire. Il problema era chiaro, era solo una questione di tempi. Invece, gli irlandesi sono stati più fortunati quando ha avuto inizio la loro crisi bancaria. La Spagna è troppo grande ed importante per il sistema, e quindi finora è stata risparmiata nel farla diventare un altra Cipro. Ma Cipro è molto piccola e a quel punto i leader della UE hanno deciso di tentare un esperimento: facciamo che siano i depositanti piuttosto che i contribuenti a pagare per il comportamento rischioso che le banche si sono assunte. Per fare un po' di chiarezza su questa decisione a marzo di quest’anno ho scritto: Quando è venuta fuori la dichiarazione da parte del ’Eurozona ,ossia che tutti coloro che avevano un deposito nel e banche cipriote e non era importante la dimensione dei loro depositi avrebbero sostenuto una perdita, la mia reazione è stata un po' simile a quel a di John McEnroe che ha gridato a un giudice: "Non è serio!".
Mentre fino a quel momento non vi era alcuna garanzia ufficiale sui depositi in Europa, la garanzia implicita era pari a € 100.000 un numero che era diventato quasi sacro durante la recente crisi bancaria. Per poi alla fine svegliarsi e scoprire che i leader europei non solo non avevano mai considerato questa protezione in maniera implicita, ma stavano programmando di far subire delle perdite a tutti i coloro che avevano un deposito e a quel punto la cosa sarebbe stata piuttosto scioccante. Penso che questo possa essere considerato come il peggiore "intervento" da parte dei leader europei, che si è avuto dal 'inizio del a crisi nel 2008. Prima diamo un'occhiata a quello che effettivamente è accaduto. Le banche cipriote detenevano depositi per circa €68 miliardi pari a quattro volte la dimensione del PIL totale nazionale, mentre la dimensione totale del e banche era circa otto volte quella del PIL. La "Troika" sembrava che sapesse che Cipro aveva bisogno di €17 miliardi per essere salvata e per essere in grado di gestire la crisi. Ma dopo aver trovato centinaia di miliardi per la Grecia e la Spagna, sono stati solo in grado di offrire alla minuscola Cipro €10 miliardi di euro (€10 miliardi equivalgono a $8 miliardi di dol ari) e chiedendo che i depositanti del e banche cipriote partecipassero per la maggior parte dei restanti €7 miliardi. Hanno concesso a coloro che avevano un piccolo deposito di perdere meno del 10% ed invece coloro che detenevano dei grandi depositi avrebbero perso molto di più (il numero effettivo variava di giorno in giorno). Il parlamento cipriota aveva totalmente respinto la proposta dell'Eurozona. Il non votarla è stata una scelta decisiva per tentare di trovare un accordo. E quando si guardano i numeri come qualsiasi uomo politico fa si può capire il perché. Questa è un'isola di 1,1 milioni di uomini, donne e bambini. Ci sono (c’erano) 370.000 conti bancari, di cui 360.000 avevano meno di €100.000 euro (per Dennis Gartman). Nel e recenti elezioni presidenziali a Cipro hanno partecipato 445.009 elettori, con un tasso pari al 81%. Così una grande maggioranza degli elettori aveva dei conti con meno di €100.000. Chiamatemi cinico, ma credo che qualsiasi politico sarebbe stato in grado di capire che era necessario erigere un recinto. Ora sembra che erano necessari "solo" €5,8 miliardi di euro per il piano di salvataggio, così si poteva bloccare i circa 10.000 conti con un saldo superiore a €100.000, ossia quel i con una media di €580.000 euro. "Le banche trabal anti detenevano €68 miliardi di euro ($88 miliardi dollari) di depositi, di cui €38 miliardi ($49 miliardi) su conti con più di €100.000. Sono somme enormi per un'isola di 1,1 milioni di persone, che da sola non sarebbe mai stata in grado di sostenere un sistema finanziario così grande". (NBC World News). Di primo acchito sembra che coloro che avevano degli enormi depositi avrebbero perso circa il 15%. E se il Financial Times ha ragione (e molti la pensano al o stesso modo), una maggioranza significativa di quel denaro è russo. Gran parte del resto, è denaro che è fuggito verso un paradiso fiscale (ne riparleremo più avanti). "La cosa non è così male," si potrebbe pensare, "anzi le cose sarebbero potute andare molto peggio". Beh, in realtà le cose sono andate molto peggio. Alcuni funzionari dell'Eurozona hanno indicato che le perdite per coloro che hanno dei depositi di grande dimensione potrebbero arrivare fino al 40%, e gli stessi ciprioti stessi suggeriscono un 30%. Questo perché se si è una banca greca con una filiale a Cipro i vostri depositi saranno esenti dal prelievo. La logica dietro questa decisione è troppo arcana per essere spiegata in una breve lettera, che tra l'altro si vanta di dare spiegazioni razionali. Che è un altro modo per dire che io in realtà non riesco a spiegarmelo. Ma in fondo sono solo un ragazzo di campagna del Texas, non un mago del a finanza europea. Non sono stato l'unico a rimanere sorpreso. Lo sono stati anche i ciprioti. C'è ancora la sensazione di aver vissuto un incubo surreale quando si parla con loro. Semplicemente trovano difficile credere che l'UE abbia fatto quello che ha fatto.
Quale è l’affare? Ho trascorso parte del a mia prima notte a Cipro e un altro paio di ore il giorno successivo con Michael Sarris che è stato ministro del e finanze tra il 2005-2008, dopo essersi ritirato da una lunga e bril ante carriera nella Banca mondiale. Ha inaugurato l'euro, ha curato il bilancio del paese portandolo da un disavanzo ad un avanzo (parlate di austerità!) e ha ridotto l'inflazione. Quando il paese è caduto nell’attuale crisi, il nuovo presidente gli ha chiesto di diventare di nuovo ministro del e finanze (anche se Sarris non era un membro del partito) e lui ha accettato, anche se poi ha deciso di lasciare l'incarico subito dopo un mese. Che cosa è successo? E' andato in Europa e ha cercato di negoziare il miglior accordo che poteva, lo ha riportato a casa e questo è stato respinto all'unanimità. Nella nostra e molto affascinante conversazione, ha ammesso che non aveva praticamente nulla da negoziare. I greci almeno avevano la possibilità di minacciare un default, e di riflesso generare un rischio per l'intero sistema del 'Eurozona. Cipro semplicemente non aveva abbastanza soldi e non era poi così importante. Le potenze in Europa (leggi i tedeschi) hanno deciso di tracciare una linea e non sono stati disponibili a cedere su nul a, come io e altri abbiamo sottolineato in quel momento, ossia nel salvare quel i che sembrava potessero essere solo dei depositi russi. Non gli importava nul a della nostra triste pensionata e delle altre migliaia di persone come lei, così come delle aziende che fino al giorno prima operavano nei business a livel o europeo ed il giorno si erano ritrovate completamente fuori dal mercato. Hanno detto solamente "no" i leader della zona euro, in quanto volevano che fosse stabilito un nuovo principio. Ho chiesto a tutti ed anche ad un pubblico molto ampio fatto di circa 50 persone che era presente nell'auditorium del a Banca centrale di Cipro dove ho tenuto un intervenuto se «Desideravano l'accordo che Sarris aveva strappato?" Tutti hanno convenuto che se potessero tornare indietro nel tempo, ora lo accetterebbero immediatamente. Ma questo con il senno di poi. Ora le perdite non saranno più solo del 10% o del 30%, ma del 60%-100%. Eccetto le banche greche a Cipro e le filiali greche di banche cipriote. Per loro non ci sarà alcuna perdita. In realtà le banche cipriote sono state costrette a vendere le loro filiali greche alle banche greche a prezzi stracciati, aggravando così maggiormente le perdite per coloro che detengono un deposito presso di loro. E ancora più strano i prestiti del a ELA al a Laiki Bank sono stati forzati dalla Banca centrale di Cipro, rendendo una situazione salvabile una massa di macerie. Ma la BCE non era disposta a rischiare di perdere i soldi sui prestiti ciprioti. Come ho detto io sono solo un ragazzo di campagna, quindi chiaramente non posso pretendere di capire il ragionamento degli uomini saggi che gestiscono la BCE. Mi dà qualche piccolo conforto che anche a Cipro nessuno lo abbia capito. Non è che nessuno ha visto arrivare la crisi cipriota. Ora che ci guardiamo indietro possiamo vedere che i dati erano lì. Questa settimana mi devo fermare (continuerò la prossima settimana), però prima vi faccio vedere un grafico sull'aumento del debito pubblico a Cipro. Sì, ci sono stati alcuni elementi una tantum che Michael Sarris ha utilizzato per ridurre il debito durante il suo mandato; ma possiamo anche vedere un aumento del debito del 60% in quattro anni, durante il periodo di governo del Partito Comunista? I campanel i d'al arme stavano già suonando.
Cipro: debito del settore pubblico come % sul PIL 1995-2012
La prossima settimana vedremo dei grafici che segnalavano l'imminente crisi cipriota, e esploreremo l'attuale panorama economico per vedere se siamo in grado di individuarne altri di simili. La situazione non è affatto male. Ci saranno anche alcune notizie positive per Cipro. Il vostro analista che è profondamente meravigliato,
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